Il viaggio verso il passato avviene nel silenzio assoluto. Il silenzio di quando ancora i motori non esistevano. Il silenzio rotto solo dal raglio degli asini che segnalano la vicinanza di un villaggio. L'ambiente è rimasto quello di quattromila anni fa. Di quando i faraoni erano i sovrani più potenti della terra. Di quando Iside e Osiride erano i padroni dei cieli, dei fiumi e del deserto. Di quando le prime piramidi cominciavano a salire verso il sole e lungo il fiume non esistevano ancora il cavallo e la ruota.
La crociera sul Nilo è un viaggio sulle acque e un viaggio a ritroso nella storia. Alla scoperta delle radici della civiltà e della religione. E nell'antico Egitto la religione, come la civiltà, nasce dalla natura, dall'acqua e da quanto la circonda. Dalla luce che feconda i campi. Gli dei che popolano il primo Pantheon creato dall'uomo sono il sole, il Nilo, il coccodrillo, la mucca, lo sciacallo e tutti gli animali che vivono tra fiume e deserto. Si chiamano, Ra, Aton, Amon, Sobek, Anubi, abitano in cielo, ma vengono dalla terra. Sono il limo che rende fertili i campi, i raggi caldi che li fecondano, gli armenti che aiutano l'uomo nel suo lavoro. I pilastri su cui si fonda la prima grande civiltà agricola del Mediterraneo. Gli stessi su cui si fonda, ancora oggi, la vita, lenta e molle, lungo il fiume.
Navigando verso mezzogiorno, da Esna alla prima cataratta, dove è stata costruita la diga di Assuan, si incontrano le preghiere di pietra innalzate agli dei dagli antichi sacerdoti. Il primo tempio ad apparire, dopo una breve navigazione tra sabbia e palmeti, baciati dal sole del tropico tiepido in questi giorni d'inverno, è quello di Edfu, dedicato al dio Horus, il dio dalla testa di falco, figlio di Iside e Osiride, con cui formava la prima trinità della storia umana. Ancora una lunga corsa nel silenzio e nella luce accesa, ma non accecante, ed ecco stagliarsi l'inconfondibile sagoma di Kom Ombo, il santuario dedicato al dio coccodrillo, Sobek. Un omaggio al Nilo, alle sue acque e al limo, che ad ogni inondazione rendeva fertili le terre egizie.
La crociera finisce ad Assuan, dove si incontra il tempio di Philae, uno degli angoli più fotografati del mondo. Qui, accanto al chiosco di Traiano, si trova il piccolo tempio di Hathor la mucca celeste. Per vedere il più celebre monumento egiziano, Abu Simbel, bisogna scendere dalla macchina del tempo, arrivare all'aeroporto e imbarcarsi su un Airbus. E' il ritorno al futuro.