Ma il vanto dell'isola è il «Piton de la Fournaise», il suo vulcano, alto 2631 metri. È il simbolo de La Réunion, che migliaia di anni fa era un unico grande cratere. E ancora oggi il colore della lava macchia il territorio. Nere sono le scogliere, neri i picchi, nera la terra, neri i sassi a vista delle case più povere. E tutto attorno il verde di una vegetazione tropicale lussureggiante, nutrita dalle piogge che bagnano l'isola: mentre sulle spiagge splende sempre il sole, all'interno le vette attirano le nubi come calamite e a lunghi momenti di sereno si alternano scrosci copiosi quanto improvvisi.
I gioielli più apprezzati dai turisti sono i tre cirque che formano il cuore dell'Isola: Mafate, Salazie e Cilaos. I cirque sono degli ibridi meravigliosi, un incrocio tra i canyons americani e le vallate alpine. Ai bordi catene lussureggianti di cime tinteggiate di mille verdi diversi; al centro giagantesche depressioni frustate dalla caduta di decine di limpide cascate d'acqua. Qua e là piccoli punti colorati: i villaggi creoli, molti raggiungibili solo a piedi o in elicottero. I cirque sono il paradiso dei trekker, l'Olimpo di chi ama camminare in montagna sprofondato in paesaggi pittoreschi e incantati, avvolto dagli stordenti profumi dei fiori tropicali. Un'escursione lungo le sponde di Mafate vale da sola il viaggio. Ripaga di ogni fatica.
Ma il godimento degli splendidi rilievi dell'isola non è un'eslusiva degli sportivi: anche i pigri possono procurarselo. Due compagnie locali mettono a disposizione i loro elicotteri per il sorvolo de La Réunion. E, visti dall'alto, il Piton de la Fournaise, il Piton des neiges, i cirque, e le acque color indaco dell'Oceano sono ancor più maestosi e seducenti.