Parte del lavoro l'ha fatta la natura, parte l'ha fatta l'uomo. Il risultato è un paesaggio leggero come panna montata, morbido come una coperta di cachemire. Dolce, soffice. Colline dalle curve lente, ricamate di vigneti senza fine e macchiate da mille tonalità di verde. Sulle cime, castelli da cartolina, chiese romaniche e barocche, torri di guardia, borghi medievali. Non è la Toscana, non sono le Langhe. Si tratta dell'Oltrepò Pavese. Un lungo triangolo di terra che ha per base il Grande Fiume e si incunea tra i confini emiliano e piemontese fino a toccare la Liguria. Una landa antica, colonizzata dai Liguri prima che arrivassero le legioni romane, poi battuta dai pellegrini e dai mercanti durante i secoli del «viaggio santo a Roma». Un luogo dove templi e fortezze sono nate rigogliose come fiori in un'aiuola. Basta infilarsi al tramonto lungo le strade che circondano Santa Giuletta, spingersi tra le viti di bonarda, di pinot nero, di riesling e di barbera, «navigare» tra meli in fiore e ciliegi sgargianti, per ammirare sullo sfondo di un cielo infuocato teorie di paesini che si arrampicano sui pendii a circondare luoghi di preghiera e torri. E se vi accompagna un agricoltore pavese, non dite: sembra di essere in Chianti o sulle colline di Alba. L'offendereste. L'Oltrepò ha un'anima tutta sua. Una sua cultura. Gioielli autoctoni. Sia che si parli delle contrade che corrono lungo il fiume, sia che si parli delle colline, che delle terre alte che si allungano a Sud, verso il Penice. Tra quelle montagne, che profumano del salmastro che il vento porta dal mar Ligure, si possono ammirare il castello Dal Verme di Zavattarello, la rocca di Oramola in Val di Nizza, l'eremo di Sant'Alberto di Butrio e il borgo antico di Varzi. Un luogo che gli amanti della gastronomia non possono evitare. Qui si mangiano un salame unico al mondo, il solo italiano che può competere col Felino, la torta di mandorle di Varzi, miele, funghi e ogni genere di tartufi: bianco, nero e scorzone. Un'abbondanza di tuberi che non ha pari. Per chi ama la natura, «lassù tra le montagne» si trovano anche la riserva naturale di Monte Alpe e il giardino botanico di Pietra Corva. Ricchi di laghetti e rocce vulcaniche, popolati da fiori rari di ogni genere, comprese svariate varietà di orchidea. Per agevolare «il lavoro » dei turisti, la Provincia di Pavia, in collaborazione con diverse strutture private locali, ha creato il «Circuito Alto Oltrepò pavese», cui aderiscono più di venti esercizi tra agriturismi, bed and breakfast, alberghi e ristoranti. Insieme, con il supporto scientifico della Fondazione «Le Vele», hanno dato vita a www.itinerandoinoltrepo.it, un sito Internet che contiene tutte le informazioni utili per viaggiare nelle terre alte o per organizzare una vacanza standosene comodamente seduti in casa propria, cliccando qua e là su foto, mappe, indirizzari preziosi. Scoprendo maneggi privati, piccoli musei, osterie tipiche, impianti sportivi. Per chi è già arrivato sul posto, in tutte le strutture recettive vengono poi distribuite mappe del territorio e ricche schede sui monumenti, sui prodotti gastronomici, sulle possibili attività ricreative (dalla mountain bike allo sci d'erba, dai sentieri al tennis) e sulle bellezze naturali. Una volta esplorate le terre dell'Oltrepò, dal fiume alla montagna, in pochi minuti si possono raggiungere due inestimabili luoghi d'arte e di cultura: la Certosa di Pavia e l'Abbazia di Bobbio, contornata dalle chiese medievali, dal Castello Malaspina e dal Ponte del diavolo. Viaggiando in macchina da un lato all'altro di questo triangolo delle meraviglie non bisogna mai dimenticare di guardare fuori dal finestrino. Perché è il paesaggio il vero tesoro dell'Oltrepò, coi suoi cieli placidi e azzurri, che al tramonto si arrossano come braci di legno antico. (Di Luigi Alfieri - da Gazzetta di Parma dell' 8 aprile 2009) | NOTIZIE UTILI Dove si trova L'Oltrepò si trova in provincia di Pavia. Un triangolo lungo e stretto nella zona Sud che si incunea tra Emilia e Piemonte sino a sfiorare la Liguria. Storicamente è sempre stato un corpo piuttosto separato dal resto del Pavese. Da Parma si raggiunge in un'ora e mezzo servendosi dell'autostrada A1 fino a Piacenza e poi percorrendo la Brescia Torino, sino all'uscita Casteggio. Cosa offre L'Oltrepò pavese è famoso per i suoi vini, che hanno sempre portato ricchezza al territorio. Ora l'Amministrazione provinciale e un gruppo di privati stanno spingendo forte sull'acceleratore del turismo. Sparsi sul territorio si trovano castelli, chiese e paesaggi dolcissimi. Parchi naturali, terme e un'offerta enogastronomica superlativa. Come orientarsi Per «lanciare» la parte montana dell'Oltrepò, Provincia e privati, guidati dall'assessore Renata Crotti, hanno creato il «Circuito Alto Oltrepò Pavese» che mette a disposizione del turista potenziale il sito internet www.itinerandoinoltrepo.it. Il sito svela tutti i segreti delle terre alte: cose da vedere, strutture di accoglienza, itinerari, prodotti, attrezzature sportive. L'ideale per programmare una bella vacanza. Per allargare lo sguardo sul resto dell'area vinicolo-turistica c'è anche www.oltrepopavese.com |
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Luigi AlfieriGiornalista. Scrittore. Giramondo. Categories
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November 2013
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