Cantata da Dante e D'Annunzio Adorata da chi ama il silenzio. Per D'Annunzio, che la intravedeva lontanissima dalla bocca dell'Arno, la Capraia era una «forma d'aria nell'aria». Un vapore lontano, uno sbuffo di balena all'orizzonte. Più vicina alla Corsica che alla terra ferma. Per chi l'ha vissuta e la vive, l'isola è il luogo del silenzio e della leggerezza. Il regno della macchia mediterranea e dei glabri boschetti di pini marini. Dieci, dodici alberi appoggiati l'uno all'altro come ombrelli di smeraldo. Intorno corbezzoli, salvia, mirto, rosmarino. Scogliere rosa, come rosa sono i muri delle case non intonacate. File di colline aspre come montagne. E il vento, a giorni docile e mansueto, a giorni protervo e arrembante. Quando il cielo è sereno all'orizzonte spuntano altre «forme d'aria nell'aria»: la Gorgona, l'Elba e la Corsica. Lo sguardo fugge verso quei vapori lontani e il silenzio si somma al silenzio. E' un posto per meditare, la Capraia. Per annusare profumi, stupirsi di colori, inebriarsi di luci cangianti guardando i giorni nascere e morire. È l'isola per tutte le stagioni. In primavera regala l'iridescente fioritura della macchia mediterranea, in estate sole e acqua trasparente, in autunno e in inverno tramonti impareggiabili che si stampano ora rosa, ora indico, ora arancio, sulla scogliera di ponente: quando fa freddo, bisogna arrivare verso sera ben coperti da maglioni e impermeabili cerati, davanti alle cale che guardano la Corsica. Si butta l'àncora e il resto lo fanno le poche nubi frastagliate come anime in pena e il sole, che prima di tuffarsi nel buio della notte, regala al mare il suo spettacolo migliore. Come la luce estiva è smagliante di magnesio, quella invernale profuma di miele e riporta alla mente gli immortali versi di Foscolo: «Forse perché della fatal quïete/Tu sei l'imago a me sì cara vieni/ O sera! E quando ti corteggian liete/ Le nubi estive e i zeffiri sereni,/ E quando dal nevoso aere inquïete/ Tenebre e lunghe all'universo meni/ Sempre scendi invocata, e le secrete/ Vie del mio cor soavemente tieni.». E' un luogo di poesia, la Capraia. Perché è un luogo che mette in moto i sensi, crea emozioni. Un luogo del cuore e dell'anima. Ci sono solo due piccoli centri abitati: il «Porto», e, a pochi passi, sulla scogliera, il «Paese». Poco più di duecento abitanti, un Municipio, tante seconde case. Niente strade, quindi pochissime macchine. Ci sono, invece, un'infinità di sentieri che ricamano l'isola con un intreccio indistricabile. In primavera, quando la fioritura della macchia è al culmine, è il momento delle camminate. Alla Capraia sbarcano i trekkers e cominciano a percorrere le montagne piccole ma scoscese (è incredibile quante se ne trovino in un'isola che ha un perimetro di soli 27 chilometri), e vallate, le gole, i bordi dell'unico - minuscolo - lago, le scogliere a picco sul mare. Si inebriano di profumi, di colori e - con un po' di fortuna - incontrano piccoli gruppi di mufloni. Ci sono percorsi di varia lunghezza e di varia difficoltà. Passeggiate da un'ora e escursioni di otto ore. Inizia dal porto un comodo camminamento che porta alla colonia penale aperta a metà Ottocento e abbandonata. negli anni Ottanta del secolo scorso. Un «incontro» da non perdere. Dopo mezz'ora di salita, attraversati boschetti di pini marittimi e di corbezzolo, macchie di rovi e rosmarino, scheletriti sipari di fichi d'India, si arriva in un luogo magico: terrazzamenti con viti e ulivi, vecchi edifici abbandonati con rami di leccio che spuntano dai tetti scoperchiati. Casette soffocate dall'abbraccio mortale della vitalba. Tutto intorno, pace, silenzio e un paesaggio straziante: il monte che scende fulmineo verso il mare regalando mille toni di verde, il porto, le cale, le antiche torri costruite dai genovesi, e lontano, dove acqua e cielo si abbracciano, il fantasma dell'isola d'Elba. Se la primavera è la stagione dei trekkers, l'estate è quella delle barche, che si muovono placide dall'una all'altra delle insenature capraiesi: Cala Rossa, che nasce dall'eruzione di un vulcano, la Martola, il Ceppo, lo Zurletto, la Teglia, il Vetriolo, il Cavallo. (di Luigi Alfieri - da Gazzetta di Parma del 22 settembre 2010) | Diversi siti Internet illustrano le bellezze e i servizi della località. Si segnalano: www.isoladicapraia.com, www.capraiavacanze.it, www.capraia. biz, www.prolococapraiaisola.it. In particolare, sul web, si troveranno informazioni su un appuntamento da non perdere, la sagra del totano, che si tiene il 30 e il 31 ottobre. Per chi non possiede vele, yacht o gommoni due agenzie locali «Della Rosa» (0586.905266) e «Parco» (telefono 0586-905274) forniscono servizi di barca-taxi per le spiaggette e organizzano escursioni lungo le coste di apraia o per la Corsica e le altre isole vicine. A chi non vuole alloggiare negli alberghi - si segnalano la Mandola (0586 905300) e Il Saracino (0586 905018) - le stesse agenzie forniscono un'ampia offerta di appartamenti, che sono il tipo di soggiorno più praticato da quanti non hanno una base fissa sull'isola. I collegamenti marittimi per Capraia sono gestiti dalla compagnia Toremar, con partenza dal Porto Mediceo di Livorno e, sempre da Livorno, dalla compagnia di navigazione «Golfo dei Poeti» che collega l'isola alla terraferma - da giugno a settembre - con una nave veloce solo per passeggeri. Il tempo di percorrenza col traghetto Toremar è di due ore e mezza se la tratta è diretta, mentre è di un'ora mezza con la nave veloce. |
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Luigi AlfieriGiornalista. Scrittore. Giramondo. Categories
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November 2013
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