(di Cristian Calestani)
Il verde dei vigneti. Il rosso e il bianco dei vini. E poi ancora una cucina che, con i suoi sapori, ti delizia ad ogni portata. E’ un viaggio nel gusto di sapersi godere la vita con i ritmi giusti quello nelle Langhe astigiane e dell’albese. Percorrere una delle tante stradine che si snodano tra i vigneti e si estendano a perdita d’occhio riconcilia con sé stessi. Dimenticando l’orologio e i ritmi frenetici di città, in un paio d’ore d’auto da Parma, ci si può immergere in un’oasi di tranquillità divertendosi a scovare il ristorantino giusto o a provare le mille sfumature di vini che hanno scritto la storia del buon bere italiano. In estate, poi, tutto questo ha una cornice davvero suggestiva con i vigneti di un verde intenso che si preparano per la vendemmia, rito sacro da queste parti dove l’arte del <produrre buon vino> è una vera e propra religione.
Per capirlo basta fermarsi in un’azienda vinicola per una degustazione. Ecco dunque che a Diano d’Alba all’azienda <Colué> - appartenuta all’importante famiglia di Massimo Oddero – il pezzo forte è rappresentato dal Dolcetto di Diano Docg prodotto nel rispetto rigoroso del disciplinare. Alla <Cascina Pastori> di Antonio Colombo e figli a Bubbio, invece, tra ottimi Barbera d’Asti si può provare un interessante Pinot nero e un Moscato <alternativo> che raggiunge anche i 6,5 gradi con una maggiore acidità e una dolcezza più contenuta. Alla <Giribaldina> di Calamandrana – cittadina rinomata per il suo mercato di prodotti tipici e per aver ricavato nella vecchia stazione del <Treno del moscato> una moderna biblioteca museo – si possono degustare sotto un bel fienile ristrutturato dell’800 Barbera d’Asti Docg e Moscato Docg.
Il tour può prevedere una tappa anche nella vicina zona del Roero, e nello specifico a Canale d’Alba dove la degustazione dei vini può essere affiancata dalla visita del bellissimo castello di Malabaila, costruito nel 1270 e poi ingrandito e trasformato intorno al 1600 da costruzione prettamente militare a dimora gentilizia. E’ in uno scenario davvero mozzafiato che si possono degustare i vini del Roero della Cantina <Malabaila> e in particolare Roero Arneis Docg, Roero Docg, Favorita doc, Barbera d'Alba Doc.
Ma le Langhe offrono tanto anche se si decide di mangiare qualcosa. Incantevole un pranzo o una cena al ristorante <Castello di Verduno> a Verduno in perfetto stile savoiardo ottocentesco. La location è talmente bella quanto buoni sono i piatti tipici di questo territorio come la carne di Verduno lasciata riposare con pepe, spezie e sale e poi tagliata in sottilissime fette oppure i <tajarin> con il ragù di carne di vitello. Sconfinando di nuovo nella Langa astigiana, e più precisamente a Cessole, una tappa è d’obbligo al ristorante <Madonna della Neve> dove si respira realmente l’atmosfera di un tempo come testimoniano i ravioli serviti su un fazzoletto di lino che esalta i sapori della pasta e dove si può concludere la cena con il moscato passito doc <Loazzolo> dell’azienda di Giovanni Satragno, presidente della <Produttori Moscato d’Asti Associati>. E a proposito di Moscato le Langhe, si sa, sono famose anche per questo vino e, pertanto, il tour può idealmente concludersi all’<Enoteca Regionale del Moscato> di Mango d’Alba dove con un calice tra le mani si può aver la fortuna di incontrare il presidente dell’enoteca Walter Bera e da lui farsi raccontare i segreti della produzione del vino italiano dolce a bassa gradazione per eccellenza.
Il verde dei vigneti. Il rosso e il bianco dei vini. E poi ancora una cucina che, con i suoi sapori, ti delizia ad ogni portata. E’ un viaggio nel gusto di sapersi godere la vita con i ritmi giusti quello nelle Langhe astigiane e dell’albese. Percorrere una delle tante stradine che si snodano tra i vigneti e si estendano a perdita d’occhio riconcilia con sé stessi. Dimenticando l’orologio e i ritmi frenetici di città, in un paio d’ore d’auto da Parma, ci si può immergere in un’oasi di tranquillità divertendosi a scovare il ristorantino giusto o a provare le mille sfumature di vini che hanno scritto la storia del buon bere italiano. In estate, poi, tutto questo ha una cornice davvero suggestiva con i vigneti di un verde intenso che si preparano per la vendemmia, rito sacro da queste parti dove l’arte del <produrre buon vino> è una vera e propra religione.
Per capirlo basta fermarsi in un’azienda vinicola per una degustazione. Ecco dunque che a Diano d’Alba all’azienda <Colué> - appartenuta all’importante famiglia di Massimo Oddero – il pezzo forte è rappresentato dal Dolcetto di Diano Docg prodotto nel rispetto rigoroso del disciplinare. Alla <Cascina Pastori> di Antonio Colombo e figli a Bubbio, invece, tra ottimi Barbera d’Asti si può provare un interessante Pinot nero e un Moscato <alternativo> che raggiunge anche i 6,5 gradi con una maggiore acidità e una dolcezza più contenuta. Alla <Giribaldina> di Calamandrana – cittadina rinomata per il suo mercato di prodotti tipici e per aver ricavato nella vecchia stazione del <Treno del moscato> una moderna biblioteca museo – si possono degustare sotto un bel fienile ristrutturato dell’800 Barbera d’Asti Docg e Moscato Docg.
Il tour può prevedere una tappa anche nella vicina zona del Roero, e nello specifico a Canale d’Alba dove la degustazione dei vini può essere affiancata dalla visita del bellissimo castello di Malabaila, costruito nel 1270 e poi ingrandito e trasformato intorno al 1600 da costruzione prettamente militare a dimora gentilizia. E’ in uno scenario davvero mozzafiato che si possono degustare i vini del Roero della Cantina <Malabaila> e in particolare Roero Arneis Docg, Roero Docg, Favorita doc, Barbera d'Alba Doc.
Ma le Langhe offrono tanto anche se si decide di mangiare qualcosa. Incantevole un pranzo o una cena al ristorante <Castello di Verduno> a Verduno in perfetto stile savoiardo ottocentesco. La location è talmente bella quanto buoni sono i piatti tipici di questo territorio come la carne di Verduno lasciata riposare con pepe, spezie e sale e poi tagliata in sottilissime fette oppure i <tajarin> con il ragù di carne di vitello. Sconfinando di nuovo nella Langa astigiana, e più precisamente a Cessole, una tappa è d’obbligo al ristorante <Madonna della Neve> dove si respira realmente l’atmosfera di un tempo come testimoniano i ravioli serviti su un fazzoletto di lino che esalta i sapori della pasta e dove si può concludere la cena con il moscato passito doc <Loazzolo> dell’azienda di Giovanni Satragno, presidente della <Produttori Moscato d’Asti Associati>. E a proposito di Moscato le Langhe, si sa, sono famose anche per questo vino e, pertanto, il tour può idealmente concludersi all’<Enoteca Regionale del Moscato> di Mango d’Alba dove con un calice tra le mani si può aver la fortuna di incontrare il presidente dell’enoteca Walter Bera e da lui farsi raccontare i segreti della produzione del vino italiano dolce a bassa gradazione per eccellenza.
I RISTORANTI DOVE MANGIARE:
DOVE DORMIRE: “Castahotel”, via IV Novembre n. 83, Castagnito (Cn) Tel. 0173 211881, www.castahotel.com Il <Castahotel>, moderna struttura ricettiva con 84 camere dotate di tutti i comfort e collegamento internet realizzata su iniziativa dell’azienda <Barbero> di Alba, sorge nel cuore enogastronomico e turistico delle Langhe e alle porte della città di Alba. Si raggiunge percorrendo l'autostrada A33 da Asti verso Alba con uscita a Castagnito d'Alba. | LE CANTINE DA VISITARE:
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